Un centro per l’innovazione, la formazione professionale, la documentazione sul sistema moda di Carpi. Con il Polo della creatività, il distretto del tessile e dell’abbigliamento della città modenese – un migliaio di aziende, settemila addetti, un fatturato di circa 1,5 miliardi – si dota di un “tecnopolo” nel quale realizzare spazi per la ricerca sui materiali, aree di co-working, fab lab per la realizzazione di prototipi, aree dedicate all’innovazione e allo sviluppo di start up, un archivio documentale sulla storia del cluster.Una operazione da 1,4 milioni che coinvolge oltre al Comune di Carpi, la Fondazione Democenter (che sovrintende le attività del tecnopolo di Modena), la Camera di commercio, l’istituto di formazione ForModena e Carpi Fashion System, la struttura promossa dalle imprese del distretto in collaborazione con l’amministrazione comunale e con il finanziamento della Fondazione della Cassa di Risparmio di Carpi. «Stiamo costruendo un polo della moda da affiancare alla rete ad alta tecnologia realizzata dalla Regione», dice il vice sindaco di Carpi Simone Morelli.Un passaggio obbligato, per il lancio del progetto, è previsto il 24 settembre, con l’approvazione da parte del Consiglio comunale della variazione di bilancio che darà il via libera alla realizzazione del centro. Il polo si svilupperà su un’area di oltre duemila metri quadrati in un edificio messo a disposizione dal Comune in prossimità della zona industriale e del casello autostradale. Gli spazi di coworking e fab lab saranno il cuore di piccole attività di impresa di giovani imprenditori creativi privi di risorse proprie e della realizzazione di prototipi mediante stampanti 3D. La sezione dedicata all’archivistica raccoglierà in un unico spazio la documentazione relativa alla nascita e alla crescita del distretto, a partire dal 1950. Mentre sarà compito di Democenter favorire lo sviluppo dell’innovazione attraverso la ricerca di start up o spin off universitari che permettano alle aziende del distretto di colmare gap tecnologici. «L’idea di base – aggiunge Morelli – è quella di collocare in un unico luogo tutte le esperienze virtuose maturate nel settore del tessile e dell’abbigliamento». Il polo, che ha tra i partner anche l’unione dei Comuni delle Terre d’argine, dovrà sostenere l’internazionalizzazione di un distretto che già oggi esporta il 36% della produzione e ospitare tutte le attività formative che vengono realizzate da ForModena. Il cluster carpigiano è guidato dai big, grandi marchi come Liu Jo, Twin Set, Blumarine. Le grandi aziende sviluppano da sole il 67% dei ricavi totali.
(Il Sole24Ore, 14.09.15)