Voce – 2 aprile 2015
ALMATY (KAZAKHSTAN) – Il mercato kazako è dinamico e in continua crescita. Lo ha confermato l’ultima edizione (la settima) di “Central Asia Fashion”, il salone di moda che si svolge due volte all’anno (a marzo e settembre) ad Almaty, capitale finanziaria del Kazakhstan. Eppure in pochi conoscono il Kazakhstan, Paese dell’ex Unione Sovietica ancora difficile da decifrare, specie da un punto di vista occidentale. La sua “seconda vita” è iniziata nel 1991, quando ha proclamato l’indipendenza da Mosca e ha iniziato il difficile abbandono di un’economia di stampo sovietico a favore di una variante molto centralizzata di economia di mercato. Il Paese – grande quasi quanto l’India ma con circa un centesimo dei suoi abitanti – vive un momento di grande benessere con un Pil in costante crescita che si accompagna all’aumento dei cosiddetti “nuovi ricchi” e degli shopping mall di lusso. “Central Asia Fashion” è il salone di riferimento per l’Asia centrale e i mercati limitrofi che, dal 2012, ha visto consolidarsi la presenza italiana grazie al crescente interesse delle piccole e medie imprese per la fiera, che sempre di più si sta configurando come una piattaforma di grande efficacia per entrare in contatto con i mercati delle Repubbliche dell’area caucasica e dell’Asia Centrale. L’ultima edizione della rassegna, svoltasi dal 16 al 18 marzo all’Expo Centre Atakent di Almaty, ha raccolto le adesioni, coordinate da Emi (Ente Moda Italia) nel padiglione “Italian Fashion”, di 21 aziende italiane. Tra queste, una sola impresa del tessile-abbigliamento carpigiano che al salone ha presentato la sua collezione autunno-inverno 2015- 16: Match Italia International con il marchio Le Fate. Nonostante le difficoltà dell’attuale scenario politico-economico russo, “Central Asia Fashion” ha confermato le prestazioni delle ultime edizioni, attirando numerosi buyer kazaki, ma anche provenienti dai mercati limitrofi del Kirgizhstan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan. Un’ulteriore segnale dell’importanza strategica di questo appuntamento per presidiare la distribuzione locale, costruire nuovi contatti e promuovere l’immagine del made in Italy. Il bilancio di partecipazione delle aziende italiane alla fiera è quindi positivo, nonostante il salone sia ancora un po’ “indietro” rispetto agli standard di creatività e innovazione delle kermesse di moda dell’Europa occidentale. «E’ la nostra sesta volta ad Almaty e siamo abbastanza soddisfatti, anche se i buyers non erano molto numerosi – commenta Nick Gordya, responsabile del commerciale estero per l’azienda di Sauro Degli Esposti –. Tuttavia il Kazakhstan è un paese ricco con un buon potenziale di crescita e, anche se la fiera è piccola, vale la pena parteciparvi. D’altronde oggi per le aziende è fondamentale trovare mercati nuovi ed emergenti».
CLAUDIA ROSINI